La Val Stura è una zona ricca di laghetti e boschetti attraversata dal torrente Stura ed è da questa zona che, negli anni ’50, iniziarono a giungere notizie di una creatura sconosciuta.

La prima testimonianza risale ad un’edizione de Il Corriere della Sera del 1954, dove dei pastori affermavano di aver visto un’essere lungo 2,5 m, simile ad un serpente, con pelle verde e cresta lucente che emetteva dei fischi nelle Brughiere di Moiola.

In seguito il mostro venne descritto come simile ad un’iguana lunga 3 m e a settembre dello stesso anno un’avvistamento da Torino lo descrisse come un coccodrillo. La notizia si diffuse a macchia d’olio, ma il mostro non uccise mai animali o persone: solo una mucca sarebbe morta a causa sua, per lo shock subito ad averlo visto.

Si pensa che il Mostro di Val Stura fosse in realtà una biscia gigante, un’iguana o frutto di un’allucinazione collettiva.